La casa sul gelso

Erano solo le sei del mattino in quella improbabile stagione a rovescio e già una luce spavalda filtrava tra le assi della casetta e mi solleticava -dispettosa e civettuola- le palpebre.
"Cosa fai?" -mi sussurrava- "Dormi?!?"  -mi canzonava.
Allora, imbronciata e scapigliata, mi voltavo per tentare di intimorire la luce, decisa a farla desistere, cercando di spegnerla come si fa con una sveglia, convinta di non poter lasciare Morfeo ed il suo abbraccio: non ancora... solo un altro po'...
La lotta tra Sonno e Sole; il dio della notte che combatte col dio della luce; stava per infuriare la più epica delle battaglie ed io ero li, al centro, nella mia casa sul gelso, e dovevo decidere, da prode Paladino, se vestire l'armatura del Buio o quella della Luce.
Tentennare, resistere, poltrire.
Ecco pero' che la coscienza dell'azione affiora lenta e strisciante e fuga i dubbi, proponendoti viaggi e scoperte, promettendo incontri ed emozioni. Allora, piano piano, i capelli si distendono e gli occhi si spannano e i pensieri cominciano a scoppiettare...
Devo andare.
Quante cose posso fare: c'è Tom che mi aspetta e alla radio già raccontano il mondo. Oggi leggero' Primo Levi e poi disegnerò il mare; ho una partita nel pomeriggio e non posso dimenticare di passare a dare un bacio a nonna -perché io lo so: un mio bacio vale come 8 delle medicine che le danno i dottori!
Allora mi preparo ad una splendida giornata normale. Mi lavo con la pazienza, mi profumo con la simpatia e mi vesto con un sorriso; ecco, sono pronta.
Vado a scuola.



Ornella Castellano
Dirigente Scolastica
Ist. Comprensivo "G. Falcone"

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