Buona Pasqua 2020

In questo tempo speciale non possiamo che farci auguri diversi dal solito, che corrispondono alle sensazioni e alle emozioni che proviamo e che sono tanto diverse dalla solita gioia festosa della primavera e della Pasqua. Covid 19. Così è. Il dramma collettivo, la paura e l’impegno civile ci accomunano in questo triste momento. È una guerra contro un nemico sleale e talmente pericoloso da mettere in ginocchio l’umanità intera. Fosse la terza guerra che si paventava? No. Questi drammi hanno puntellato la storia dell’umanità e ne segnano tristemente le tappe. Stavolta è toccato a noi; ci siamo dentro e dobbiamo vestirci da soldati e lottare per uscirne con meno danni possibili. Tutti siamo impegnati; ogni cittadino opera sul suo fronte e quello più difficile è certamente quello dei medici e dei sanitari, il più pericoloso. Noi siamo educatori e la nostra cura oggi è quella di sempre: i nostri ragazzi, le nostre scuole. Abbiamo affrontato l’emergenza con una dedizione ed un impegno che non avevano precedenti; di questo sono orgogliosa. Le comunità scolastiche che mi onoro di guidare hanno risposto con tempestività, affrontando la novità e -come sempre- guardando avanti, al dopo, predisponendo gli animi al domani. Abbiamo fatto squadra. Stanotte ho sognato di essere nel mare e con me c’eravate voi tutti. Era una costa alta e rocciosa, puntellata di ruderi e il mare era alto. Ciascuno indossava maschera e pinne e nuotavamo. Il cielo all’inizio era limpido, poi man mano si è oscurato di nuvole. Sembrava che non sentissimo la fatica e nuotavamo, vicini. Ad un certo punto però, il mare è diventato calmo e profondo, un mare piatto e silenzioso. Ci siamo trovati davanti ad una caverna colma d’acqua. Tornare indietro era impossibile, cambiare rotta nemmeno. Non c’era altro da fare: dovevamo attraversare la caverna tenendo il fiato e nuotando. In fondo si vedeva la luce, il mare aperto, l’aria. Credo che sia il tempo di attraversare il tunnel e l’unica possibilità che abbiamo è quella di calibrare le forze e modulare il respiro. Dobbiamo tener duro. Resistere. Non è più una gara di velocità, come ci era parsa all’inizio, ma di resistenza. Ci vuole più ingegno per governare la resistenza. Ci vuole pazienza e controllo delle energie. In questo tempo sospeso abbiamo perso anche i ritmi della quotidianità; orari, scadenze, rituali… appare tutto confuso. Il mio augurio è utilizzare queste ore del dì di Pasqua per pensare senza fretta, per ascoltare il tempo che passa. Ci siamo stancati tantissimo. Tantissimo. Per gli svariati aspetti dell’emergenza. La nostra vocazione inclusiva ci ha portato prima di tutto ad essere vicini a tutti ed a pensare di contattare ciascuno dei ragazzi silenti, di chiamarli uno ad uno; e lo avete fatto benissimo, per curare la relazione di sempre, con la libertà di sempre. La Didattica a Distanza richiede lunga e puntuale preparazione e i nostri ragazzi e le famiglie lo apprezzano e ci ringraziano. Hanno colto lo sforzo di semplificazione delle vostre proposte, la qualità della gentilezza del vostro ascolto. Per questo voglio farvi trovare nell’uovo di Pasqua la più meritata delle parole: G R A Z I E. Spero di abbracciarvi presto OC

MERLIOT: proposte progettuali per la scuola secondaria di primo grado - PARTE 2

Un "one page" di un libro è un riassunto creativo e visuale in una singola pagina che cattura gli elementi essenziali dell'int...