A SCUOLA CON I RACCONTI PSICLOGOCAMANTE ORIENTATI






A SCUOLA CON I RACCONTI PSICLOGOCAMANTE ORIENTATI.
      INPUT PER LA COSTRUZIONE DI UNITA’ D’APPRENDIMENTO
                                                                           Ornella Castellano



Troppe volte, di fronte al disagio dei giovani studenti che colorano le nostre scuole, gli insegnanti migliori, quelli sensibili e motivati, chiedono aiuto; chiedono informazioni, strategie, strumenti, e questo lavoro può essere una risposta per molti di loro.
Un libro sulle favole psicologicamente orientate si offre naturalmente quale mediatore in situazioni di apprendimento finalizzate.
Lo Story test, strumento per la diagnosi del sé.

In molti casi la scuola risulta ancora essere il primo anello nella catena dell’aiuto alla Persona in quanto diverse forme del disagio si rendono manifeste solo con la socializzazione secondaria e con l’avvio del cammino formativo.
In ambito scolastico operiamo sul caso conclamato ma siamo chiamati all’individuazione precoce delle varie forme della disfunzionalità percettiva, dei disturbi dell’apprendimento e della difficoltà relazionali e il nostro intervento risulta significativo se riesce ad individuare precocemente i problemi per permettere l’avvio tempestivo delle varie forme di compensazione, vuoi all’interno della stessa scuola che ad altri nodi del sistema dell’aiuto alla Persona. Per questo siamo operativi in relazione con le equipe interistituzionali delle AUSL, con i pediatri di zona e con i Servizi Sociali.
Il nostro operare avviene su due livelli:

-        A livello micro, con interventi diagnostici personalizzati (colloqui clinici, somministrazione di Grafo-test, elaborazione del Bilancio psicomotorio e focus group con genitori e docenti) per l’elaborazione di protocolli di intervento quale struttura ai Piani Personalizzati con Unità d’Apprendimento da affidare ai docenti e con interventi specialistici ad personam.
-        A livello macro, per la mappatura del disagio, sia cognitivo che socio-relazionale.
L’ambito di operatività privilegiato dello strumento che presento è il livello macro.
Gli strumenti diagnostici in uso permettono di individuare i bisogni sommersi attraverso una prima lettura generale e la stima della popolazione e presentano come caratteristica funzionale la facilità di somministrazione e l’attendibilità del dato grezzo, che solo a livello micro, cioè sul singolo caso viene approfondito.
Sentivo il bisogno di ampliare la mia batteria di strumenti diagnostici con qualcosa che mi permettesse di testare ad un primo livello di screening, non solo il grado di relazionalità che emerge con il Sociogramma di Moreno,  la competenza cognitiva che si registra dalla lettura integrata della storia scolastica dell’alunno e la qualità della scolarizzazione che emerge dal colloquio clinico con i docenti, ma anche la percezione del sé degli alunni
Lo Story test nasce dalle riflessioni che rimandano alle teorie del sé e alle ricerche sulla narrazione come strumento del pensiero.
Il primo riferimento va alle teorie della personalità e della motivazione. L’uomo è istintivamente portato a ricercare il piacere e ad evitare il dolore ma, fin dalla più piccola infanzia, si costruisce un’idea di sé che ha un effetto su tutto il suo agire, sia nella sfera emotiva che nella sfera cognitiva. Avvertire un’emozione come positiva o negativa dipende dal sistema dei significati, cioè dal valore che si assegna ad un dato e questo valore è assolutamente individuale, in quanto è determinato dalle esperienze personali di vita compiute (Freud, Albert Ellis, RET, Gorge Kelly).
Mi sembra necessario un altro breve e semplice riferimento alla struttura cerebrale ed alle due tipologie di pensiero che possediamo: il pensiero paradigmatico ed il pensiero creativo; il primo, proprio dell’emisfero cerebrale sinistro è legato alla Scienza e all’Io autocosciente; il secondo proprio dell’emisfero destro è legato all’Arte e all’Io profondo.
Scriveva Bruner in Conoscere. Saggi sulla mano sinistra che la mano sinistra dell’intuizione offre dei tesori alla mano destra della ragione, come se il pensiero fosse perfettamente separato e la Persona non fosse quel tutt’uno di complessità e originalità qual è.
Negli ultimi scritti bruneriani invece cogliamo una profonda inversione e la dimostrazione che la Persona si manifesta nella sua polimorfa singolarità e ciò ci convince perché più vicino alla nostra ricerca del pensiero unitivo, che è dato dalla gestione armoniosa delle due modalità di pensare, la convergente e la divergente.
L’esperienza di intersecazione dei due pensieri e il rinforzo positivo che ne traiamo, fin dalla prima infanzia, produce la costruzione del sé che avviene attraverso la narrazione.
Jerom Bruner studia la narrazione come elemento fondamentale nella costruzione della Persona ed individua in essa due funzioni fondamentali:
-        La canonicità, che ne fa strumento rassicurante e culturalmente stabilizzante in quanto narrandosi e facendo esperienza della narrazioni altrui, il soggetto costruisce il sapere storico. In quanto tale la narrazione si propone come strumento per il rinnovamento culturale.
-        La creazione narrativa del sé, che permette l’apertura all’altro e la costruzione dell’identità sia personale che sociale ai vari livelli.
I racconti contengono elementi che definiscono la condizione del soggetto narrante oltre la propria personale consapevolezza.
Il modo con cui la mente racconta di sé e si costruisce e ricostruisce continuamente è narrativa e solo attraverso la narrazione possiamo rendere coscienti i nostri bisogni, le ansie, i timori.
Analizzare le narrazioni personali ci permette di cogliere lo stile personale del soggetto, cioè la modalità di risposta all’insuccesso e allo sforzo, il suo livello di accettazione dell’esperienza in atto, il suo grado di prospetticità, cioè il potenziale motivazionale, la personale capacità di affrontare le situazioni (coping).
Attraverso lo Story test riusciamo a cogliere gli indicatori del sé e a leggerne l’intensità attraverso la frequenza.
Rispetto alla situazione narrata si considera la Persona in tre momenti:
1.    Pre - operativa        
Determinata dal pregiudizio del soggetto, frutto di raccolta informale di notizie
2.    Esplorativa

      Data dall’impatto alla nuova situazione. Comporta l’esperienziare concettuale

3.    Operativa       
Data da tre diversi gradi di azione. Comporta l’esperienziare diretto.

Si tratta di far produrre ai ragazzi un testo, senza redazione di minuta.
Il tempo assegnato è libero.
Si raccolgono i testi e si analizzano per individuare le frasi che rimandano ai seguenti indicatori:

ESPANSIVITA’   Entusiasmo legato a motivazione intrinseca o estrinseca.
                              Comporta attesa pregiudiziale positiva.

CHIUSURA          Mancanza di entusiasmo legato a motivazione intrinseca o estrinseca. Comporta attesa pregiudiziale negativa.

ACCETTAZIONE          Determinata da conoscenza consapevole. E’ una posizione positiva, in dimensione non operativa.

RIFIUTO                        Determinata da conoscenza consapevole. E’ una posizione negativa, in dimensione non operativa.

COINVOLGIMENTO    Data dalla partecipazione attiva del soggetto, dall’integrazione agli schemi procedurali del sistema.

CREATIVITA’     Si ha con la partecipazione attiva del soggetto, con l’apporto di contributo personale al sistema.     


COSTRUZIONE   Si ha con la spinta motivazionale, con la comparsa di nuove prospettive. Implica una modificazione del senso di sé.

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