Cento passi segnano,
materialmente, la distanza tra la casa di Peppino Impastato e l’abitazione del
boss della mafia che ne volle la sua morte, Tano Badalamenti. C’è un mondo intero
in quei pochi metri; corre tutta una vita su quel marciapiede cittadino; si
accendono speranze nuove su quell’asfalto bruciato dal sole del Sud
Italia. Il
mondo giovanile che vuole cambiare in meglio e migliorare il proprio futuro; la
vita di una società non più oppressa dal male; le speranze dei genitori nei
confronti dei propri figli.
Cento passi segnano,
anche, il cammino verso l’educazione alla cittadinanza attiva ed alla legalità
delle quarantatre scuole salentine di tutti i gradi scolastici che compongono
la rete regionale de “Il Veliero Parlante” che si configura come una rete di
scopo che ha come obiettivo la graduale trasformazione della didattica d’aula
di stampo trasmissivo a vantaggio della didattica per competenze. La differenza
la realizziamo nelle esperienze di laboratorio stabilizzate nei curricoli,
incentrate sul learning by doing e pensate su autentici compiti di realtà. Nella
nostra ricerca-azione ci interessiamo di tutte le aree disciplinari e al temine
di ogni anno ci confrontiamo nella mostra dei lavori prodotti nei nostri
laboratori ad alta motivazione. Caratteristica della rete è la presentazione di
piste di lavoro che si sviluppano nel pieno rispetto delle peculiarità di
ciascuna scuola; ad ogni inizio d’anno riflettiamo su un’idea e la traduciamo
in UdA specifiche per ogni classe coinvolta, dalla scuola dell’infanzia ai
licei. Lo scorso anno abbiamo lanciato l’idea l’idea semplice che noi -la scuola- dobbiamo marcare i gesti corretti per
renderli modelli di comportamento.
Abbiamo ragionato sulla matrice dei comportamenti mafiosi che ci
pervadono -come popolo italiano e come meridionali- e intuito che la scaturigine del fenomeno possa essere
ritrovabile nella leggerezza con cui si compiono i piccoli gesti illegali che
non vengono nemmeno rubricati come tali: tenere una matita che mi è capitata
involontariamente tra le mani, non rispettare la coda, scarabocchiare un banco,
incidere la porta del bagno e così via…in un crescendo lieve che arriva poi a
farsi eleggere rappresentante di classe con doni e promesse, scopiazzare la
verifica, nascondere omertosamente il gesto brutto di un compagno, lasciare
fuori posto un libro in biblioteca, sporcare o danneggiare gli oggetti
pubblici. Il progetto si fonda sul principio della Memoria Operante, che vede
nel ricordo e nella commemorazione dei fatti della storia recente un senso solo
se vi corrisponde un approfondimento degli accadimenti di cui si parla e
soprattutto un’azione. Per questo rinnoviamo le storie di Giovanni Falcone,
Paolo Borsellino, Peppino Impastato per far gemmare nelle menti dei nostri
ragazzi il bisogno di onestà, di collaborazione e di rispetto.
A scuola accogliamo bambini e
salutiamo giovani maggiorenni; prendiamo alunni e lanciamo allo Stato e alla
Vita cittadini e studenti, cioè persone che siano in grado di progettare un
futuro sulla sola logica dell’impegno e dello studio che non deve finire mai.
Mai.
La mission della Scuola è questa. Insinuare la curiosità della
Conoscenza come strategia per il perseguimento del successo personale che
diventerà il successo della nostra Italia. Non ci riusciamo sempre, perché
troppo spesso indichiamo la
Storia e ci perdiamo i dettagli delle storie. Ci convinciamo
che noi non ci possiamo far nulla, che è tutto troppo grande per noi.
Non ci
credo. Io credo che se si piantano i semi poi, prima o poi, le piante
nasceranno. E credo nella bellezza delle menti dei bambini e dei giovani che
faranno il domani.
Per questo abbiamo scritto i
Passi verso la cittadinanza. Perché chi non ha ancora riflettuto sulle piccole
cose abbia degli esempi; vogliamo curare il male prevenendo il gesto
inconsapevole e premiando le uniche cose che contano: l’impegno e l’onestà. A
partire da questa suggestione nelle nostre scuole si sono organizzati i
laboratori dove si è ragionato e poi scritto e illustrato il proprio PASSO, il
proprio impegno assunto. Le illustrazioni sono state inserite in una impronta e
da tutte le centinaia di impronte ne abbiamo selezionate 100 e ne abbiamo fatto
un libro e dei manifesti, che sono diventati il valore aggiunto della rete alla
didattica d’aula.
Così i lavori dei laboratori
sono ora un canto corale, una marcia ideale, un’affermazione collettiva. Il 23
maggio scorso, in occasione della manifestazione per la commemorazione della
stage di Capaci, i manifesti li abbiamo indossati –eravamo 50 fra dirigenti e
docenti- e abbiamo sfilato per le strade di Palermo per portare la
testimonianza di un’idea di scuola e di futuro.
Quest’anno i nostri
“Cento passi” sono diventati una mostra itinerante e dal 3 ottobre scorso e
fino al 20 maggio prossimo, le scuole della rete ospitano la mostra, generando
una fitta ed intensa trama di eventi intorno ad essa. In questo modo tutti gli
studenti, tutti i docenti e la cittadinanza si fermano a riflettere sul senso
delle cose, guardando e leggendo i pensieri e i messaggi di tanti compagni. E
la mostra è bella! Un bel modo per dire no ai comportamenti mafiosi.
Il compito preminente
della scuola, insieme a quello di istruire, è di costruire ponti con l’altro ed
educare: al bello, al giusto, al corretto, al buono.
Educare al bello è
compito di ogni educatore; educare allo studio è compito di ogni buon
insegnante; educare alla legalità è dovere di ogni cittadino adulto!
La mostra dei “Cento Passi”
che, come si diceva prima, sta ancora percorrendo le strade dei nostri Comuni
da Nord a Sud del Salento, raccogliendo non solo il plauso ma anche l’adesione
delle civiche amministrazione coinvolte, si concluderà il 20 maggio presso il
Castello angioino di Copertino, durante la settimana della ottava edizione de
“Veliero Parlante”. Il suo prolungato cammino, lungo quanto un intero anno
scolastico, intenso quanto le “fatiche” dei nostri ragazzi e dei nostri
docenti, impegnativo quanto il ruolo dei nostri dirigenti scolastici è
accompagnato dal libro “I nostri Cento Passi” edito da Terra d’Ulivi. Nella sua
premessa la dott.ssa Anna Cammalleri, Direttore Generale dell’Ufficio
Scolastico della Puglia, scrive: «Per esercitare la cittadinanza attiva, il
saper partecipare alla vita culturale e civile del nostro Paese, è necessario
possedere strumenti culturali tecnici e specifici. Serve un bagaglio essenziale
e funzionale. (…) In questo libro i tanti percorsi si uniscono in una marcia
verso il giusto e il buono. Ringrazio i ragazzi, i bambini, i docenti, i
dirigenti per l’impronta che hanno voluto lasciare in questo lavoro corale che
mi auguro giunga nelle scuola e si incrementi di nuovi gesti e nuovi pensieri,
sempre. Perché così, tutti insieme, faremo il futuro».
L’appuntamento con le scuole della rete Il
Veliero Parlante è dal 13 al 20 maggio 2017 presso il castello di Copertino.
Per diffondere germi di bellezza.
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