Copertino, gennaio 2016
Indice
La nostra idea di scuola
Oltre le discipline. Programma
curricolo
Il progetto Oltre le Discipline. Programma Curricolo è il framework organizzativo che permette la
realizzazione dell’impianto didattico dell’Istituto Comprensivo costruito su tre aree specifiche:
´ didattica per abilità cognitive –So Studiare
´ didattica per competenze –modello Veliero Parlante
´ scansione organizzativa dell’orario curricolare.
Il progetto scaturisce dalla riflessione circa la necessità di definire la funzione della scuola di base rispetto ai
nuovi bisogni formativi degli alunni e si articola a partire da tre macro scansioni.
Cosa ci permette di fare
1- Trasformare il modello trasmissivo della scuola
Grazie al nostro programma abbiamo rovesciato il modello tradizionale dell’insegnamento
centrato sulla trasmissione di contenuti spostando l’attenzione dai saperi disciplinari alle abilità cognitive 2- Sfruttare le opportunità offerte dalle ICT e dai linguaggi digitali per supportare nuovi modi di insegnare, apprendere e valutare Il modello didattico è centrato sul learning by doing e sulla pratica laboratoriale. Nei laboratori si utilizza indistintamente ogni fonte ed ogni materiale che sia necessario a realizzare l’esperienza; le tecnologie, altamente diffuse ed utilizzate costituiscono il supporto indispensabile per ogni fase dell’attività. I ragazzi lavorano in ambiente blended learning e tutti gli strumenti didattici dei nostri ambienti formativi (strutturati, tecnologici o autoprodotti) sono integrabili e mobili. Questo ci permette di rovesciare gli schemi di apprendimento tradizionali, in quanto, partendo dalla realizzazione pratica di un prodotto reale in situazione laboratoriale ogni studente apprende facendo. La fase successiva, quella del debriefing didattico, permette la riflessione teorica rispetto al compito realizzato e la valorizzazione del personale stile cognitivo di ciascuno che determina la diversa capacità individuale di ritenere nozioni teoriche. Nei nostri laboratori tutti imparano perché non sono privilegiati i percorsi gnoseologici, che escludono tutti i soggetti dotati di intelligenza tecnico-pratica e/o con disturbi dell’apprendimento o bisogni educativi speciali. Inoltre, sono ambienti ad alta motivazione perché incuriosiscono, divertono, stupiscono e favoriscono la motivazione interpersonale. Si rovescia lo schema che prevedeva l’acquisizione della teoria e poi l’applicazione della stessa; in quel modo ci perdevamo tutti gli studenti che non erano in grado di comprendere assunti teorici o di memorizzarli o di rappresentarli, mentre tutti, a vario modo, sono certamente in grado di agire sul compito di realtà. Val la pena ricordare che da questo modello tutti gli studenti ricevono stimoli molto forti all’approfondimento ed all’applicazione e che quelli dotati di buone abilità studiano meglio e studiano di più. Da ciò scaturisce un nuovo impianto di valutazione personalizzata che tiene conto dell’apprendimento teorico maturato e soprattutto delle competenze socio relazionali che sono indispensabili per la soddisfazione della nostra Mission che prevede la formazione dei futuri cittadini qualunque lavoro essi svolgeranno domani; ci interessa favorire modelli di impegno, creatività, capacità collaborativa, umiltà, capacità di problem solving. 3- Riorganizzare il tempo del fare scuola Per realizzare il nostro modello abbiamo avuto bisogno di riorganizzare il tempo scuola. Ci siamo riusciti attraverso uno strumento organizzativo che abbiamo chiamato Pacchettizzazione dell’orario: Progettazione generale (settembre) -analisi delle linee progettuali d’istituto (Veliero Parlante, Cives, POF) -analisi impianto Orientamento Formativo (So Studiare) -ideazione delle progettazioni trasversali di classe (macro progettazioni pluridiscipinari sul lungo periodo: mensili, bimensili, quadrimestrali, annuali che attraversano/intercettano TUTTI i saperi disciipliari-da presentare come mappe nel Patto Formativo) -pacchettizzazione oraria carico disciplinare (per ogni disciplina destinare il monte ore complessivo alle varie esigenze formative: area tecnica, attività laboratoriali, esercitazioni) -costruzione delle Unità d’Apprendimento (relative alla specifica disciplina per l’area tecnica e multidiscipliari relativamente alle progettazioni trasversali) Le UdA dovranno riportare, inoltre, le abilità cognitive del So Studiare e l’Obiettivo Formativo (compito di realtà) e il prodotto -strutturazione attività laboratoriali per le diverse UdA -organizzazione didattica con attività d’aula/laboratorio per gruppo classe per l’area tecnica e per classi aperte, piccolo gruppo, gruppi multiclasse per area progettazioni trasversali -definizione degli indicatori di valutazione delle abilità cognitive per le verifiche (da trarre dal So Studiare) delle UdA 4- Riconnettere i saperi della scuola e i saperi della società della conoscenza L’aver abbandonato l’idea di una scuola che propone solo contenuti ci ha permesso di costruire l’impianto progettuale che si basa prima sul fare e dopo sull’imparare e che ci permette di avvicinarci alla vita pratica riducendo l’antico gap fra saperi scolastici e saperi pratici. La scuola di base serve se preparare alla vita. Non ha senso di per sé quale luogo della conoscenza pura. Deve preparare alla futura vita scolastica e professionale (lifelong learning) e per questo i nostri laboratori sono pensati e realizzati con i partner esterni (ENEA, Città della scienza, IIT, LIBERA, Centro Studi Borsellino, Fondazione Falcone, Casa Memoria Impastato, Università, Conservatorio musicale, Treccani, Società Storia Patria, FAI, Italia Nostra, WWF) 5- Investire sul “capitale umano” Progetto Job & Future –Laboratori di Impresa per l’Orientamento Formativo Con la Legge 107/2015 si tenta di ribaltare lo schema educativo della scuola Italiana, ancora incardinato sullo schema “PRIMA IMPARO, POI FACCIO” attraverso l’introduzione obbligatoria dell’alternanza scuola-lavoro che diventa parte integrante dell’offerta formativa. Il concetto di AlternanzaScuolaLavoro intende integrare i sistemi dell’istruzione, della formazione e del lavoro attraverso una collaborazione produttiva tra diversi ambiti. L’ AlternanzaScuolaLavoro è normativamente attivo per la scuola secondaria di 2° grado; nel nostro progetto Job & Future, rivolto agli studenti della scuola secondaria si 1° grado, si ritrova la realizzazione del suo primo, fondamentale momento formativo. L'idea di base sta nella valorizzazione delle intelligenze tecnico pratiche vs il tradizionale modello di stampo gnoseologico; in se è molto semplice e di elevata fattibilità. Abbiamo trasformato i nostri laboratori migliori in aziende, con il contributo teorico e pratico dell'economia aziendale. Essa ha la finalità di creare un luogo dedicato all’apprendimento in cui i ragazzi siano in grado di imparare concretamente gli strumenti del “mestiere” di Cittadino in modo responsabile e autonomo. Si tratta di una metodologia che garantisce esperienze “sul campo” che permette di superare il “gap formativo” tra mondo del lavoro e mondo scolastico in termini di competenze e preparazione. Tale scollamento spesso rende difficile l’inserimento lavorativo una volta terminato il percorso di studi. • Il progetto Job & Future offre ai ragazzi OPPORTUNITA’ di crescita e la possibilità di favorire l’orientamento per inserimento nel mondo della scuola e del lavoro ORIENTAMENTO FORMATIVO Ancora assistiamo ad una confusione che riguarda la parola Orientamento con riferimenti esclusivi all’orientamento scolastico e professionale. L’Orientamento formativo riguarda l’affermazione di sé con riferimento alle caratteristiche e abilità personali. (Il conosci te stesso dell’Oracolo di Delfo). È funzione intrinseca a TUTTA la filiera formativa,a partire dalla scuola dell’Infanzia e Primaria. • Orientare = porre l’individuo nelle condizioni di conoscere se stesso e quanto proviene dall’ambiente per operare scelte consapevoli e mirate in condizioni di autonomia, sia nella direzione della futura scelta scolastica sia orientate al mercato del lavoro. • “La scuola dell’Infanzia e la Scuola Primaria hanno il delicato compito di attivare un processo graduale, mirato alla conoscenza di sé e allo sviluppo della capacità progettuale (per giungere alla realizzazione di un progetto di vita): soggetto attivo di questo processo è il bambino con le sue peculiarità e le sue potenzialità. È dunque importante e raccomandato dalla normativa che la scuola insegni e incrementi quelle abilità che i ragazzi mettono in atto per prendere decisioni autonome e consapevoli. La didattica disciplinare, per divenire orientativa , deve porre l’attenzione su alcuni aspetti: • la scelta dei contenuti da proporre, in cui i ragazzi possano scoprire interessi e attitudini; • la scelta e il potenziamento degli strumenti di studio più idonei a favorire l’apprendimento; • il rafforzamento dell’autoconsapevolezza e della capacità di riflessione sul proprio percorso; • una pluralità di metodologie didattiche: la lezione frontale non è una modalità orientativa, al contrario dell’organizzazione per laboratori dove i ragazzi sono guidati nella problematizzazione e nella ricerca di soluzioni personali ai quesiti posti. Si tratta di progettare delle situazioni di apprendimento dove i saperi di ogni disciplina non siano concepite dagli operatori e percepite dagli allievi come l’oggetto dell’interesse, bensì siano funzionali alla acquisizione degli strumenti cognitivi che permettono la crescita di ciascuno per la soluzione dei problemi a cui ci si trova dinnanzi nel nostro agire quotidiano. Ritorna il concetto di Cittadinanza attiva…. I NOSTRI LABORATORI AZIENDA a.s. 2015-16: L’ORTO - Azienda agricola ANTICHI MESTIERI - Azienda artigianale REDAZIONE GIORNALISTICA - Azienda di comunicazione EVENTI- Hostess, Steward e Operatori Audio Visivi Ornella Castellano Dirigente Scolastico
centrato sulla trasmissione di contenuti spostando l’attenzione dai saperi disciplinari alle abilità cognitive 2- Sfruttare le opportunità offerte dalle ICT e dai linguaggi digitali per supportare nuovi modi di insegnare, apprendere e valutare Il modello didattico è centrato sul learning by doing e sulla pratica laboratoriale. Nei laboratori si utilizza indistintamente ogni fonte ed ogni materiale che sia necessario a realizzare l’esperienza; le tecnologie, altamente diffuse ed utilizzate costituiscono il supporto indispensabile per ogni fase dell’attività. I ragazzi lavorano in ambiente blended learning e tutti gli strumenti didattici dei nostri ambienti formativi (strutturati, tecnologici o autoprodotti) sono integrabili e mobili. Questo ci permette di rovesciare gli schemi di apprendimento tradizionali, in quanto, partendo dalla realizzazione pratica di un prodotto reale in situazione laboratoriale ogni studente apprende facendo. La fase successiva, quella del debriefing didattico, permette la riflessione teorica rispetto al compito realizzato e la valorizzazione del personale stile cognitivo di ciascuno che determina la diversa capacità individuale di ritenere nozioni teoriche. Nei nostri laboratori tutti imparano perché non sono privilegiati i percorsi gnoseologici, che escludono tutti i soggetti dotati di intelligenza tecnico-pratica e/o con disturbi dell’apprendimento o bisogni educativi speciali. Inoltre, sono ambienti ad alta motivazione perché incuriosiscono, divertono, stupiscono e favoriscono la motivazione interpersonale. Si rovescia lo schema che prevedeva l’acquisizione della teoria e poi l’applicazione della stessa; in quel modo ci perdevamo tutti gli studenti che non erano in grado di comprendere assunti teorici o di memorizzarli o di rappresentarli, mentre tutti, a vario modo, sono certamente in grado di agire sul compito di realtà. Val la pena ricordare che da questo modello tutti gli studenti ricevono stimoli molto forti all’approfondimento ed all’applicazione e che quelli dotati di buone abilità studiano meglio e studiano di più. Da ciò scaturisce un nuovo impianto di valutazione personalizzata che tiene conto dell’apprendimento teorico maturato e soprattutto delle competenze socio relazionali che sono indispensabili per la soddisfazione della nostra Mission che prevede la formazione dei futuri cittadini qualunque lavoro essi svolgeranno domani; ci interessa favorire modelli di impegno, creatività, capacità collaborativa, umiltà, capacità di problem solving. 3- Riorganizzare il tempo del fare scuola Per realizzare il nostro modello abbiamo avuto bisogno di riorganizzare il tempo scuola. Ci siamo riusciti attraverso uno strumento organizzativo che abbiamo chiamato Pacchettizzazione dell’orario: Progettazione generale (settembre) -analisi delle linee progettuali d’istituto (Veliero Parlante, Cives, POF) -analisi impianto Orientamento Formativo (So Studiare) -ideazione delle progettazioni trasversali di classe (macro progettazioni pluridiscipinari sul lungo periodo: mensili, bimensili, quadrimestrali, annuali che attraversano/intercettano TUTTI i saperi disciipliari-da presentare come mappe nel Patto Formativo) -pacchettizzazione oraria carico disciplinare (per ogni disciplina destinare il monte ore complessivo alle varie esigenze formative: area tecnica, attività laboratoriali, esercitazioni) -costruzione delle Unità d’Apprendimento (relative alla specifica disciplina per l’area tecnica e multidiscipliari relativamente alle progettazioni trasversali) Le UdA dovranno riportare, inoltre, le abilità cognitive del So Studiare e l’Obiettivo Formativo (compito di realtà) e il prodotto -strutturazione attività laboratoriali per le diverse UdA -organizzazione didattica con attività d’aula/laboratorio per gruppo classe per l’area tecnica e per classi aperte, piccolo gruppo, gruppi multiclasse per area progettazioni trasversali -definizione degli indicatori di valutazione delle abilità cognitive per le verifiche (da trarre dal So Studiare) delle UdA 4- Riconnettere i saperi della scuola e i saperi della società della conoscenza L’aver abbandonato l’idea di una scuola che propone solo contenuti ci ha permesso di costruire l’impianto progettuale che si basa prima sul fare e dopo sull’imparare e che ci permette di avvicinarci alla vita pratica riducendo l’antico gap fra saperi scolastici e saperi pratici. La scuola di base serve se preparare alla vita. Non ha senso di per sé quale luogo della conoscenza pura. Deve preparare alla futura vita scolastica e professionale (lifelong learning) e per questo i nostri laboratori sono pensati e realizzati con i partner esterni (ENEA, Città della scienza, IIT, LIBERA, Centro Studi Borsellino, Fondazione Falcone, Casa Memoria Impastato, Università, Conservatorio musicale, Treccani, Società Storia Patria, FAI, Italia Nostra, WWF) 5- Investire sul “capitale umano” Progetto Job & Future –Laboratori di Impresa per l’Orientamento Formativo Con la Legge 107/2015 si tenta di ribaltare lo schema educativo della scuola Italiana, ancora incardinato sullo schema “PRIMA IMPARO, POI FACCIO” attraverso l’introduzione obbligatoria dell’alternanza scuola-lavoro che diventa parte integrante dell’offerta formativa. Il concetto di AlternanzaScuolaLavoro intende integrare i sistemi dell’istruzione, della formazione e del lavoro attraverso una collaborazione produttiva tra diversi ambiti. L’ AlternanzaScuolaLavoro è normativamente attivo per la scuola secondaria di 2° grado; nel nostro progetto Job & Future, rivolto agli studenti della scuola secondaria si 1° grado, si ritrova la realizzazione del suo primo, fondamentale momento formativo. L'idea di base sta nella valorizzazione delle intelligenze tecnico pratiche vs il tradizionale modello di stampo gnoseologico; in se è molto semplice e di elevata fattibilità. Abbiamo trasformato i nostri laboratori migliori in aziende, con il contributo teorico e pratico dell'economia aziendale. Essa ha la finalità di creare un luogo dedicato all’apprendimento in cui i ragazzi siano in grado di imparare concretamente gli strumenti del “mestiere” di Cittadino in modo responsabile e autonomo. Si tratta di una metodologia che garantisce esperienze “sul campo” che permette di superare il “gap formativo” tra mondo del lavoro e mondo scolastico in termini di competenze e preparazione. Tale scollamento spesso rende difficile l’inserimento lavorativo una volta terminato il percorso di studi. • Il progetto Job & Future offre ai ragazzi OPPORTUNITA’ di crescita e la possibilità di favorire l’orientamento per inserimento nel mondo della scuola e del lavoro ORIENTAMENTO FORMATIVO Ancora assistiamo ad una confusione che riguarda la parola Orientamento con riferimenti esclusivi all’orientamento scolastico e professionale. L’Orientamento formativo riguarda l’affermazione di sé con riferimento alle caratteristiche e abilità personali. (Il conosci te stesso dell’Oracolo di Delfo). È funzione intrinseca a TUTTA la filiera formativa,a partire dalla scuola dell’Infanzia e Primaria. • Orientare = porre l’individuo nelle condizioni di conoscere se stesso e quanto proviene dall’ambiente per operare scelte consapevoli e mirate in condizioni di autonomia, sia nella direzione della futura scelta scolastica sia orientate al mercato del lavoro. • “La scuola dell’Infanzia e la Scuola Primaria hanno il delicato compito di attivare un processo graduale, mirato alla conoscenza di sé e allo sviluppo della capacità progettuale (per giungere alla realizzazione di un progetto di vita): soggetto attivo di questo processo è il bambino con le sue peculiarità e le sue potenzialità. È dunque importante e raccomandato dalla normativa che la scuola insegni e incrementi quelle abilità che i ragazzi mettono in atto per prendere decisioni autonome e consapevoli. La didattica disciplinare, per divenire orientativa , deve porre l’attenzione su alcuni aspetti: • la scelta dei contenuti da proporre, in cui i ragazzi possano scoprire interessi e attitudini; • la scelta e il potenziamento degli strumenti di studio più idonei a favorire l’apprendimento; • il rafforzamento dell’autoconsapevolezza e della capacità di riflessione sul proprio percorso; • una pluralità di metodologie didattiche: la lezione frontale non è una modalità orientativa, al contrario dell’organizzazione per laboratori dove i ragazzi sono guidati nella problematizzazione e nella ricerca di soluzioni personali ai quesiti posti. Si tratta di progettare delle situazioni di apprendimento dove i saperi di ogni disciplina non siano concepite dagli operatori e percepite dagli allievi come l’oggetto dell’interesse, bensì siano funzionali alla acquisizione degli strumenti cognitivi che permettono la crescita di ciascuno per la soluzione dei problemi a cui ci si trova dinnanzi nel nostro agire quotidiano. Ritorna il concetto di Cittadinanza attiva…. I NOSTRI LABORATORI AZIENDA a.s. 2015-16: L’ORTO - Azienda agricola ANTICHI MESTIERI - Azienda artigianale REDAZIONE GIORNALISTICA - Azienda di comunicazione EVENTI- Hostess, Steward e Operatori Audio Visivi Ornella Castellano Dirigente Scolastico
Non esiste un consenso
preliminare all’innovazione, non si va avanti a partire da un’opinione media,
che non è democratica, ma mediocratica.
Ogni innovazione
trasformatrice è all’inizio di una devianza.
Fu il caso del
buddhismo, del cristianesimo, dell’islam, della scienza moderna, del
socialismo.
La devianza si
diffonde divenendo una tendenza e poi una forza storica.
Abbiamo bisogno di una
rivoluzione pedagogica equivalente a quella dell’università moderna, nata a
Berlino all’inizio del diciannovesimo secolo.
È questa università,
oggi mondializzata, che bisogna rivoluzionare
, mantenendo le sue esperienze, ma introducendovi la conoscenza complessa dei nostri problemi fondamentali.
, mantenendo le sue esperienze, ma introducendovi la conoscenza complessa dei nostri problemi fondamentali.
È tutto il sistema di
educazione contemporaneo, fondato sul modello disciplinare dell’università e
sulla disgiunzione fra scienza e cultura umanistica, che bisogna nello stesso
senso rivoluzionare.
Edgar Morin
Insegnare a vivere. Manifesto per cambiare l’educazione
Insegnare a vivere. Manifesto per cambiare l’educazione
Perseguire il miglioramento…
Nelle scuole questo
significa capacità di allineare strategicamente le risorse al miglioramento
sostenibile degli apprendimenti degli studenti, qualunque cosa questo
significhi rispetto alle specifiche condizioni storico evolutive e di contesto
delle singole scuole:
padronanza del
curriculum,
miglioramento dei
risultati degli studenti nei test standardizzati in matematica e italiano;
sviluppo delle
competenze linguistiche e informatiche;
Angelo Paletta
Economia
Aziendale UNIBO
La nostra idea di scuola
La mission
La Formazione dell'Uomo e del Cittadino attraverso la
realizzazione di percorsi di apprendimento di matrice esperienziale e
laboratoriale di respiro verticale ai tre ordini di scuola e orizzontale con le
risorse del territorio.
L’acquisizione del modello di scuola centrata
sull’apprendimento vs il modello di scuola centrata sull’insegnamento che si
basa sull’attenzione alle intelligenze multiple ed agli stili cognitivi
personali di ciascuno per la realizzazione del principio della
Personalizzazione.
L'Orientamento
Formativo costituisce il telòs che attraversa tutti gli itinerari didattici che
articolano il POF d'istituto, denominato STRADE MAESTRE.
Il valore aggiunto dell'istituto comprensivo è dato
dall'esercizio attivo della Continuità che si traduce nel curricolo verticale,
nei tavoli di lavoro tecnici, nei laboratori didattici e nella costruzione dei
percorsi per le annualità ponte
a) Accogliere bambini
e salutare studenti, cioè ragazzi orientati e competenti capaci di organizzare
autonomamente il proprio compito di studio nella prospettiva della Lifelong
learning attraverso la padronanza del metodo di studio
b) Rendere l’Istituto luogo di Creatività e Innovazione
attraverso la contaminazione dei saperi con tutte le forme d’arte (musica,
cinema, teatro, danza, pittura, spray art, grafica) e di artigianato
(cartapesta, tessitura, cucina)
c) Promuovere la Cittadinanza europea attiva (Competenze
chiave, Legalità, Ambiente, Cittadinanza Digitale, Intercultura, Solidarietà)
d) Attrezzare la scuola per diventare luogo di aggregazione
culturale e relazionale per le Famiglie ed i Giovani del Territorio (utilizzo
tutelato del campo sportivo, della biblioteca, della palestra, dei laboratori,
del parco e degli spazi espositivi)
La
Ricerca-Azione
La struttura organizzativa e didattica della scuola è
sostenuta dai tavoli di studio e progettazione che sono costituiti per ogni
attività della scuola. Ogni gruppo di lavoro opera nella metodica della
Ricerca-Azione e sono attivi gruppi dipartimentali, interdipartimentali, di
classe, di plesso, di laboratorio e di progetto.
In ogni tavolo si predilige la verticalità, cioè la presenza
di docenti dei tre ordini di scuola e delle risorse esterne: genitori, esperti,
associazioni.
Inoltre la
caratteristica della nostra scuola è la
disposizione a fare rete; in particolare è importante l’esperienza della rete
Il Veliero Parlante, una rete di 34 scuole del territorio che, dal 2008
realizza percorsi di Ricerca-Azione di
cui siamo ideatori e capofila.
I prodotti dei gruppi di studio e progettazione sono
condivisi attraverso la realizzazione di momenti collegiali e con la
pubblicazione sul sito e sulla pagina Facebook dell’IC di format di
progettazione, locandine, relazioni, power point, restituzione didattiche,
percorsi formativi, manifestazioni.
[1]
Il termine "VISION" (in italiano "Visione"), nell'economia
della gestione d'impresa, viene utilizzato nell'ambito della gestione
strategica per indicare la proiezione di uno scenario che un imprenditore vuole
"vedere" nel futuro e che rispecchia i suoi valori, i suoi ideali e
le sue aspirazioni generali.
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