Lo Story
test, strumento per la diagnosi del sé.
In molti
casi la scuola risulta ancora essere il primo anello nella catena dell’aiuto
alla Persona in quanto diverse forme del disagio si rendono manifeste solo con
la socializzazione secondaria e con l’avvio del cammino formativo.
In ambito
scolastico operiamo sul caso conclamato ma siamo chiamati
all’individuazione precoce delle varie forme della disfunzionalità percettiva,
dei disturbi dell’apprendimento e della difficoltà relazionali e il nostro
intervento risulta significativo se riesce ad individuare precocemente i problemi
per permettere l’avvio tempestivo delle varie forme di compensazione, vuoi
all’interno della stessa scuola che ad altri nodi del sistema dell’aiuto alla
Persona. Per questo siamo operativi in relazione con le equipe
interistituzionali delle AUSL, con i pediatri di zona e con i Servizi Sociali.
Il nostro
operare avviene su due livelli:
-
A livello micro, con interventi diagnostici
personalizzati (colloqui clinici, somministrazione di Grafo-test, elaborazione
del Bilancio psicomotorio e focus group con genitori e docenti) per
l’elaborazione di protocolli di intervento quale struttura ai Piani
Personalizzati con Unità d’Apprendimento da affidare ai docenti e con
interventi specialistici ad personam.
-
A livello macro, per la mappatura del disagio,
sia cognitivo che socio-relazionale.
L’ambito di
operatività privilegiato dello strumento che presento è il livello macro.
Gli strumenti diagnostici in uso permettono di individuare i
bisogni sommersi attraverso una prima lettura generale e la stima della
popolazione e presentano come caratteristica funzionale la facilità di
somministrazione e l’attendibilità del dato grezzo, che solo a livello micro,
cioè sul singolo caso viene approfondito.
Sentivo il
bisogno di ampliare la mia batteria di strumenti diagnostici con qualcosa che
mi permettesse di testare ad un primo livello di screening, non solo il grado
di relazionalità che emerge con il Sociogramma di Moreno, la competenza cognitiva che si registra dalla
lettura integrata della storia scolastica dell’alunno e la qualità della
scolarizzazione che emerge dal colloquio clinico con i docenti, ma anche la
percezione del sé degli alunni
Lo Story
test nasce dalle riflessioni che rimandano alle teorie del sé e alle
ricerche sulla narrazione come strumento del pensiero.
Il primo
riferimento va alle teorie della personalità e della motivazione. L’uomo è
istintivamente portato a ricercare il piacere e ad evitare il dolore ma, fin
dalla più piccola infanzia, si costruisce un’idea di sé che ha un effetto su
tutto il suo agire, sia nella sfera emotiva che nella sfera cognitiva.
Avvertire un’emozione come positiva o negativa dipende dal sistema dei
significati, cioè dal valore che si assegna ad un dato e questo valore è
assolutamente individuale, in quanto è determinato dalle esperienze personali
di vita compiute (Freud, Albert Ellis, RET, Gorge Kelly).
Mi sembra
necessario un altro breve e semplice riferimento alla struttura cerebrale ed
alle due tipologie di pensiero che possediamo: il pensiero paradigmatico ed il
pensiero creativo; il primo, proprio dell’emisfero cerebrale sinistro è legato
alla Scienza e all’Io autocosciente; il secondo proprio dell’emisfero destro è
legato all’Arte e all’Io profondo.
Scriveva
Bruner in Conoscere. Saggi sulla mano sinistra che la mano sinistra
dell’intuizione offre dei tesori alla mano destra della ragione, come se il
pensiero fosse perfettamente separato e la Persona non fosse quel tutt’uno di
complessità e originalità qual è.
Negli
ultimi scritti bruneriani invece cogliamo una profonda inversione e la
dimostrazione che la Persona si manifesta nella sua polimorfa singolarità e ciò
ci convince perché più vicino alla nostra ricerca del pensiero unitivo,
che è dato dalla gestione armoniosa delle due modalità di pensare, la
convergente e la divergente.
L’esperienza
di intersecazione dei due pensieri e il rinforzo positivo che ne traiamo, fin
dalla prima infanzia, produce la costruzione del sé che avviene attraverso la
narrazione.
Jerom
Bruner studia la narrazione come elemento fondamentale nella costruzione della
Persona ed individua in essa due funzioni fondamentali:
-
La canonicità, che ne fa strumento rassicurante
e culturalmente stabilizzante in quanto narrandosi e facendo esperienza della
narrazioni altrui, il soggetto costruisce il sapere storico. In quanto tale la
narrazione si propone come strumento per il rinnovamento culturale.
-
La creazione narrativa del sé, che permette
l’apertura all’altro e la costruzione dell’identità sia personale che sociale
ai vari livelli.
I racconti
contengono elementi che definiscono la condizione del soggetto narrante oltre
la propria personale consapevolezza.
Il modo con
cui la mente racconta di sé e si costruisce e ricostruisce continuamente è
narrativa e solo attraverso la narrazione possiamo rendere coscienti i nostri
bisogni, le ansie, i timori.
Analizzare le
narrazioni personali ci permette di cogliere lo stile personale del soggetto,
cioè la modalità di risposta all’insuccesso e allo sforzo, il suo livello di
accettazione dell’esperienza in atto, il suo grado di prospetticità, cioè il
potenziale motivazionale, la personale capacità di affrontare le situazioni
(coping).
Attraverso
lo Story test riusciamo a cogliere gli indicatori del sé e a leggerne
l’intensità attraverso la frequenza.
Rispetto
alla situazione narrata si considera la Persona in tre momenti:
1.
Pre - operativa
Determinata
dal pregiudizio del soggetto, frutto di raccolta informale di notizie
2.
Esplorativa
Data dall’impatto alla nuova situazione. Comporta l’esperienziare
concettuale
3.
Operativa
Data
da tre diversi gradi di azione. Comporta l’esperienziare diretto.
Si tratta
di far produrre ai ragazzi un testo, senza redazione di minuta.
Il tempo
assegnato è libero.
Si
raccolgono i testi e si analizzano per individuare le frasi che rimandano ai
seguenti indicatori:
ESPANSIVITA’ Entusiasmo legato a motivazione intrinseca o
estrinseca.
Comporta attesa
pregiudiziale positiva.
CHIUSURA Mancanza
di entusiasmo legato a motivazione intrinseca o estrinseca. Comporta attesa
pregiudiziale negativa.
ACCETTAZIONE Determinata
da conoscenza consapevole. E’ una posizione positiva, in dimensione non
operativa.
RIFIUTO Determinata
da conoscenza consapevole. E’ una posizione negativa, in dimensione non
operativa.
COINVOLGIMENTO Data
dalla partecipazione attiva del soggetto, dall’integrazione agli schemi procedurali
del sistema.
CREATIVITA’ Si
ha con la partecipazione attiva del soggetto, con l’apporto di contributo
personale al sistema.
COSTRUZIONE Si
ha con la spinta motivazionale, con la comparsa di nuove prospettive. Implica
una modificazione del senso di sé.